venerdì 10 giugno 2016

I'm eager to meet our Dutch and Basque friends to draw our conclusions on this interesting and highly educational project !!!

evento del 16 giugno

Ragazzi, sapete che il giorno 16 giugno avremo il workshop sulla lotta all'omofobia e sulle ricadute che questo progetto ha determinato nel nostro modo di affrontare queste tematiche. Dobbiamo tutti impegnarci perché tutto ciò non sia solo stato un " viaggio gratis" , ma una reale esperienza formativa che in qualche modo ha modificato il nostro modo di pensare, abbia almeno un po' scalfito i soliti stereotipi.
Sarà importante capire se realmente qualcosa è cambiato e se sarà opportuno continuare ad affrontare queste tematiche , in che modo migliorare .

sabato 4 giugno 2016

Rapporto narrativo della 2^ mobilità a Donostea - Paesi Baschi-
Da 13/03/2016 al 19/03/2016


Dopo l'esperienza della prima mobilità in Olanda, nell'ambito del progetto Erasmus+ in cui gli studenti si sono confrontati sul tema dell'omofobia nel liceo Hyperion di Amsterdam, 25 studenti e 5 docenti del liceo Salvemini di Bari hanno proseguito con la seconda parte del progetto che prevedeva l'incontro con la scuola Axular di Donostea / S Sebastian nei Paesi Baschi. 
Il tema questa volta è stato più incentrato sull' importanza dell’inclusione rispetto ad una più ampia utenza che riguarda le persone con capacità " diverse", un tempo definite come DISabili o portatori di handicap. Lo stesso cambiamento della terminologia mostra un atteggiamento completamente differente rispetto a quello a cui siamo stati abituati in passato ed è il segno della grande apertura verso nuove forme educative, definite appunto inclusive. Dopo il lavoro degli psicologi nel nostro liceo che hanno operato con gli studenti attraverso giochi di ruolo sulla differenza tra integrazione ed inclusione, gli alunni hanno "toccato con mano" ciò che nella realtà basca alcuni docenti ed operatori sociali effettuano per aiutare le persone diversamente abili ad un inserimento non solo nell'ambito della scuola, attraverso anche l'ausilio delle nuove teconolgie , ma anche nel  proseguimento nel mondo del lavoro.

Inizialmente è stata effettuata la visita della scuola Axular, e docenti e studenti degli ultimi anni hanno spiegato il funzionamento del sistema scolastico baso. In questa scuola in particolare, onnicomprensiva, c' è stata una particolare attenzione a mantenere e sostenere le proprie radici basche, rispetto anche allo studio della lingua spagnola che viene inserita nel curriculum scolastico solo in un secondo momento. La realtà della scuola è multingue, alcune discipline vengono insegnate in basco, altre in inglese, altre ancora in spagnolo e, negli ultimi anni, anche in francese. Il preside della scuola ha voluto anche precisare che la scuola ai tempi della dittatura franchista operava clandestinamente continuando ad insegnare IL basco e IN basco, anche con il rischio che gli studi non venissero riconosciuti ufficialmente, e solo dopo il termine dalla dittatura ha potuto essere identificata come scuola autorizzata legalmente. Ciò spiega quanto sia forte l'identità basca e quanto questo popolo volesse differenziarsi rispetto a quello spagnolo. Un grande senso civico, orgoglio nazionale e nel contempo disponibiltà al dialogo con altri paesi europei su tematiche forti come quelle della solidarietà e dell attenzione al sociale. Questo è quanto è emerso in questi giorni a Donostea.

Gli studenti delle classi finali hanno mostrato dei video in cui si è visto il loro operato in termini di volontariato, non solo verso le persone diversamente abili, ma anche verso gli anziani che vengono aiutati sia nella gestione di alcuni aspetti fisici, se impossibilitati a muoversi con disinvoltura, sia in quelli psicologici, con la loro disponibilta all' ascolto e all' interazione.
La gioia che traspariva dal volto di queste giovani ragazze impegnate in questo lavoro è passata attraverso le immagini dei loro video e attraverso le loro parole di entusiasmo. La cosa interessante è che tale programma viene sostenuto dai docenti che la considerano davvero una priorità rispetto agli aspetti contenutistici / nozionistici dell’insegnamento. Insegnare l'aspetto UMANO, in altri termini, diventa prioritario. Notevole.

Ad arricchire la già positiva impressione del nostro impatto con questa realtà sociale c' è stata la visita fatta al centro Guriak, dove noi docenti, insieme agli studenti e ai responsabili di Elpendù abbiamo visto come ragazzi ed adulti diversamente abili lavorano in workshops, si confrontano ed interagiscono tra loro, insieme ai docenti assegnati a tale compito. La parte più interessante della visita è stata quando ci hanno consentito, con discrezione e senza poter fare foto, di passare tra i corridoi della fabbrica dove ciascuno di loro occupava un posto di lavoro nella catena di montaggio, sapendo che quel " pezzettino" del tubicino  che stavano  creando e montando poteva essere utile per arrivare al prodotto finale. Anche qui colpisce la particolare attenzione al sociale che una struttura come il Guriak può avere verso persone che diversamente si sentirebbero abbandonate o comunque inutili alla società. Così facendo, si sdrammatizza la loro condizione fisica e mentale, li si fa sentire utili, impiegandoli in qualcosa; ricevono un regolare stipendio perché le aziende assegnano loro tali lavori, sapendo di operare in modo da aiutare il loro inserimento nel mondo del lavoro e si crea tra loro un senso di solidarietà e un' atmosfera di collaborazione, si allevia l' impegno spesso doloroso  delle famiglie e si opera in una direzione costruttiva che denota grande sensibilità ed intelligenza emotiva. Si tende quindi a valorizzare le "diverse" abilità o comunque a " ciò che si sa fare " rispetto a " ciò che non si sa fare ".
Come si può non rimanere coinvolti emotivamente dopo aver assistito a tanta efficienza nell' organizzazione e tanto impegno sociale. Tutto ciò induce alla riflessione.E non solo questo.

L'ultimo giorno, dopo la manifestazione finale del "multiplier event" che ha visto il liceo Salvemini in prima linea, come scuola capofila, insieme alle autorità locali, c'è stato il " road show" in cui ragazzi  in prima persona hanno sperimentato, in strada, attraverso giochi di ruolo, come ci si sente con un handicap fisico, ad es. come si lancia una  palla giocando a basket stando su di una sedia a rotelle, cosa si prova sentendosi ciechi o sordi,  guardando, ascoltando e camminando, ed il bello di tutto ciò era che i ragazzi diversamente abili fornivano indicazioni ai ragazzi normodotati, invertendo così i ruoli. Quale prova migliore per capire le persone diversamenti abili e comprendere l'importanza di includerle nella nostra vita sociale. Un workshop pratico vale più di mille conferenze, è stato un " learning by doing".

La conferenza sulla creazione di un social network che incoraggi attraverso progetti creati interamente da studenti l'intelligenza emotiva è stata anche un momento forte che mette un po' in discussione tutta la didattica tradizionale. O quantomeno induce a riflettere. 
Inoltre è stato molto interessante il corso sulla piattaforma creata dalla scuola Axular che è molto articolata e consente di realizzare attività che possono essere differenziate per studenti con bisogni specifici. Nella attività di formazione di noi docenti durante il corso tenutosi presso il liceo Axular c' è stato anche l'inserimento del portfolio elettronico che viene realizzato dagli studenti sulla base di attività condivise con i docenti. 

Si può senza alcun dubbio confermare la positività di tutta l'esperienza vissuta a Donostea, tuttavia, se valutiamo anche i punti deboli, c' è da sottolineare che rispetto all' esperienza con gli olandesi, non c' è stata alcuna possibilità di integrazione degli studenti italiani nel sistema scolastico locale. Anche il fatto di non aver avuto la possibilità di essere ospitati da famiglie basche non ha consentito un reale inserimento nella struttura sociale e culturale del luogo.

Questa mancanza è stata compensata da attività che comunque ha in qualche modo visto il coinvolgimento di studenti italiani e baschi nelroad show finale.
L'ultimo giorno infatti ci sono state danze con le musiche basche effettuate per strada dai ragazzi del luogo e c'è anche stato il contributo dato dai nostri studenti durante il Road Show in cui ciascuno di loro ha pronunciato uno slogan nelle varie lingue. Ciò ha rappresentato anche un momento di solidarietà e di crescita personale nel modo di porsi verso tale realtà. Tra questi:"Ho imparato a non porre limiti alle mie abilità " o "Disabilitiy Doesn't define you ". E ancora "Ho scelto di non porre -DIS davanti alla mia abilità " alludendo alla necessità di essere inclusivi. 

Insomma, dobbiamo far uscire il suffisso -DIS dalla nostra vita. Speriamo di non DIStrarci anche noi dalla routine della didattica del quotidiano, mettendo in secondo piano l' mportanza di quali sono i veri valori umani che dobbiamo sempre e comunque trasmettere nel nostro insegnamento.


Prof.ssa Patrizia Ripa



mercoledì 25 maggio 2016

Condividiamo l'esperienza Erasmus+

Ciao a tutti e benvenuti nel blog, spero di riuscire a far apparire il profilo di google, in ogni caso volevo comunicarvi l'importanza di questo spazio per condividere le nostre riflessioni sul progetto Erasmus  - LeGoP e le esperienze che abbiamo condiviso ad Amsterdam e a San Sebastian e valutare come e se tutto ciò ha contribuito ad ampliare le nostre conoscenze, le nostre abilità e soprattutto la nostra capacità di ascolto, comprensione dell'altro ecc. insomma se qualcosa è cambiato nel nostro modo di vedere e accogliere le varie "diversità".
Rosanna Ciocia